on comodo, con tranquillità! La natura mi accoglie sempre bene e la mattina mi sono sempre svegliato pieno di energie e con un bel sorriso. L’ultimo giorno ricordo d’essermi messo a cantare vecchie canzoni francesi e a discorrere con le pecore che mi rispondevano!!! Allucinante, in questo viaggio ho parlato con le mucche, le pecore, i vitelli e gli agnelli…mi sento S.Francesco!
Dopo questa mattinata canterina abbiamo iniziato la nostra discesa verso Sud, facendo il nostro ingresso nell’Irlanda del Nord nella particolarissima città di (London)Derry…centro del massacro del Bloody Sunday del ’72. Abbiamo incontrato un poliziotto molto gentile e simpatico al quale ho chiesto cosa ci fosse davanti al municipio: si discuteva ancora il caso delle famiglie dei civili caduti quel giorno, contro l’esercito britannico. Una storia che va avanti ormai da 30 anni! Senza giustizia!
Nel punto in cui ci fu il massacro, c’è un monumento con un murales molto forte: il bossolo di un proiettile e la punta che fa un giro e nella cui scia, le facce degli assassinati. Tutto intorno ci sono murales spettacolari, che descrivono le scene degli scontri, ragazzi incappucciati che sfidano anche con lo sguardo le camionette corazzate… poliziotti che calpestano uno striscione con scritto sopra “Civil Rights”, il tutto volto a riassumere ciò che accadde lì tanti anni fa. Ora le canzoni degli U2 e dei Cranberries sono davvero diverse.
Dopo aver visto Belfast e Derry, nonché il resto d’Irlanda che se ne infischia, ho dentro di me tanti punti di vista, dai quali osservare quest’isola magica e misteriosa.
Sul più bello, quanto eravamo pronti per le ultime due tappe, il Gigante e Belfast, mi arriva la telefonata del capo che mi vuole a Dublino per lavorare! Niente più sostituzione, o almeno fino alle 7 di sera.
Non mi va di controbattere: una settimana di vacanza dopo un mese che lavoro, beh…quindi si monta in macchina, destinazione Scogliera del Gigante.
Costeggiamo il Nord dell’Irlanda del Nord, dove la gente non sorride o saluta come nell’Ovest, ma va dritta per la sua strada. Tony si sorprende di ciò e comunque continua ad alzare le dita dal volante ad ogni auto o pedone che incontriamo.
La scogliera del Gigante è forse una sorpresa che non ci entusiasma più di tanto. Certo è suggestiva, ma…davvero, abbiamo visto di meglio, e forse il dirigersi a Sud ci mette un po’ di tristezza.
Queste colonne di basalto che misteriosamente un gigante avrebbe piantato per andare dalla sua amata, sono comunque da vedere, ma sarebbe meglio rimanerci un po’ di più, ma di tempo non ne abbiamo.
Si rimonta in auto, ma è tardi…bisogna rinunciare a qualcosa e quel qualcosa, soprattutto per Tony, è Belfast! Che peccato…nonostante la sua grandiosa guida rapida e sicura, nonostante le 110 miglia orarie, fermarsi a Belfast significherebbe perdere 3h come niente e tornare a Dublino in nottata…programma che sarebbe andato bene se non fosse stato per Ciara…per la sua telefonata!
Sembra fatto apposta, ma abbiamo dribblato Belfast, accarezzandola, sfrecciando sulla sua circonvallazione, e andandoci a perdere nelle solite stradine di campagna, perché pensavo ci portassero a Sud prima.
Alle 19.00 ero al lavoro…il viaggio era finito: 2700 km in 6 giorni…non male!



© Copyright 2003 Luca Palmieri

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